Filosofia del Fuoco
Vedi anche Introduzione alla Magia - La Magia Neenuvaren: l'antica magia degli Elfi - La Magia Brinnica: La leggenda di Cuorditempesta, Patto del Vento
La Magia Merida: Culto del Fuoco, Nascita della scuola, Filosofia del Fuoco, Il Liceo - La Magia Venale: Prima dei Niviani, La Nascita, Il Volere, La Spina
La filosofia del fuoco è alla base dei princìpi della magia merida.
Dagli studi del Liceo e dalle riflessioni di Eliodoro l’illuminato, emerse nel corso dei secoli l’attuale pensiero riguardo alla magia del Fuoco.
Il Fuoco, nel corso dei secoli, smise quindi di essere un principio “divino”, mistico, ma assunse sempre di più carattere filosofico e divenne, nella concezione merida, intima essenza della natura del mondo, nonché suo fondamento.
I Meridi individuano nel Fuoco un principio unico, fondamentale e incorruttibile, qualcosa che rimane identico nell'eterno mutare della materia e che spiega la natura di tutti i fenomeni naturali conosciuti, comprese la magia e l’alchimia.
Il fuoco si accende e si spegne regolarmente secondo una misura, come appare in primo luogo dal Sole, che brilla per poi spegnersi ogni giorno. Così è la natura in tutti i suoi aspetti e nelle sue incessanti trasformazioni, regolata da una misura, e la mobilità del tutto non è un divenire casuale o disordinato. Il mutamento di tutte le cose è il risultato del perenne conflitto che permea il tutto e si esprime nell'incessante tensione e trasforma-zione di un contrario nell'altro. Il Fuoco è principio fondante di questo costante divenire, è la dinamicità, la trasformazione e l’identità degli opposti: dove c'è il fuoco c'è la vita, ma esso porta anche la morte .
La chiave di volta nella comprensione della natura è il divenire, il continuo mutare di tutte le cose da uno stato all'altro. Tutto si fonda sul cambiamento e niente permane nella stessa forma, la vita stessa è un continuo mutare da una condizione all'altra.
Se il principio unitario che accomuna tutte le cose del mondo è dunque il divenire, l'elemento del quale tutti gli altri elementi sono composti è il Fuoco, fattore destabiliz-zante in grado di provocare il cambiamento che permette alle cose di mutare da uno stato all'altro.
Secondo il pensiero di Eliodoro, mutuato dalla tradizione alchemica dei maestri di Ambra, dal fuoco si sprigionano dei vapori, i vapori diventano acqua, l'acqua stessa, una volta evaporata, lascia dei residui che vanno a comporre tutti i solidi. Ecco dunque che il Fuoco è distruzione e creazione insieme, il più alto dei Principi che nella sua intima natura li racchiude tutti.
Stando ad alcune scuole di pensiero coeve di Eliodoro, e ancora discusse in seno al Liceo, nel corso del tempo l'universo intero va in fiamme per dare inizio ad una nuova genera-zione di tutte le cose. Tutto termina con un fuoco primordiale, che come un seme ha in sé tutte le ragioni e tutte le cause degli esseri che furono, che sono e che saranno.
La legge che regge il cosmo conduce quindi ad una distruzione e ad una rifondazione periodica del tempo e degli eventi che fluiscono in esso. Tale teoria del sistema temporale circolare, estremamente diffusa presso gli studiosi meridi, viene chiamata apocatastasi, e spiega il fluire degli eventi, i ricorsi storici, e la periodicità che l'uomo riscontra quotidianamente nella natura, in cui il giorno e la notte si susseguono regolarmente così come anche le stagioni.
L’essenza del movimento e del divenire è fondante per i maghi meridi, che ritengono di poter influenzare il naturale corso delle cose facendo appello al loro principio primo. La capacità di usare il puro potere del Fuoco per fare magia non è innata, ma si apprende come ogni arte umana da un misto di intuizione, ingegno ed esperienza. Come anche gli sciamani dei primordi ed i Piromanti dell’Impero del Fuoco avevano compreso, il movimento è la chiave per evocare il potere magico, ed i Discepoli della Fiamma sono infatti convinti che la gestualità sia fondamentale per operare incantesimi. Centinaia di anni di studio e pratiche arcane hanno ottimizzato il movimento degli antichi e complessi riti in veloci gesti di grande potenza, che possono in brevissimo tempo scatenare effetti di natura devastante e piegare la natura delle cose e degli uomini al proprio volere.
Questo è il fondamento della magia merida, che nel corso dei secoli ha abbandonato la sua componente divinatoria, spiegandola in modo mondano con l’apocatastasi, ed ha invece abbracciato la via del potere distruttivo del Fuoco, che consuma ogni cosa per darle un nuovo inizio o un nuovo corso, facendosi artefice di cambiamento.